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  • Immagine del redattoreMarianna Pontini

Salute psicofisica e terapia della natura

Aggiornamento: 30 nov 2023


Terapia della natura

Il cuore del mio lavoro è aiutare le persone a prendersi cura della propria salute psicofisica e troppe volte ci dimentichiamo che la chiave di questa sta nella natura: nei suoi ritmi, nei suoi suoni e nei suoi colori.


Noi veniamo dalla natura


Quando prendo la metropolitana, mi imbatto in un cartellone pubblicitario che scorre sul distributore automatico all'ingresso. Lo slogan recita: "L'ecosistema è parte di noi" e tutte le volte che lo leggo penso che non abbiamo ancora capito niente. Non è l'ecosistema che è parte di noi, ma siamo noi ad essere parte dell'ecosistema.


L'uomo nasce, si evolve e diventa Homo sapiens nella natura, in un ambiente con suoni, ritmi e colori completamente diversi da quelli a cui, chi più chi meno, siamo sottoposti oggi. Siamo programmati per funzionare in modo ottimale in un ambiente naturale, ma cresciamo, lavoriamo e ci divertiamo in un contesto che di naturale ha sempre meno.


Questo porta all'attivazione della risposta di stress, con conseguenti effetti sui sistemi nervoso, endocrino, immunitario e sul nostro umore. In altre parole, la nostra salute psicofisica è messa a dura prova dagli stimoli che viviamo negli ambienti antropici, così forti e veloci, e se non facciamo attenzione, il disadattamento può generare malattia.


Salute psicofisica e stress


Lo stress è intrinseco alla vita stessa. Si può dire che la vita è stress, perché tutti i processi vitali, dal micro al macro prevedono una costante perdita e, in teoria, un successivo recupero dell'equilibrio (in termini tecnici di chiama omeostasi) (https://www.naturopatiarivoli.com/post/stress-un-approccio-olistico).


Tuttavia, la nostra capacità di far fronte allo stress dipende dalla sua intensità e durata, poiché il nostro organismo funziona in modo ottimale quando lo stress non è eccessivo e ha un tempo limitato, ma inizia a manifestare sintomi quando questo diventa cronico. Quindi non conta solo quanto stress si vive, ma anche e soprattutto quanto a lungo.


Uno dei motivi per cui è bene che lo stress NON diventi cronico è l'infiammazione. Il primo risultato dello stress, infatti, è l'infiammazione, una risposta biologica sensata che segnala all'organismo che il sistema non è più in equilibrio e che bisogna correre ai ripari.


E questo indipendentemente dal tipo di stress, sia esso fisico, chimico o psicologico.


Una certa soglia di infiammazione è fisiologica e i suoi effetti sono perfettamente gestiti dai meccanismi di compensazione dell'organismo, tuttavia ci sono dei limiti che non si possono superare se non si vuole aumentare il rischio di sviluppare tutta una serie di malattie, comprese quelle cardiovascolari e neoplastiche.


Ecco quindi il problema: abbiamo un'ottima capacità di gestire lo stress acuto, di origine naturale, ma viviamo in uno stato di stress cronico e molte volte di origine artificiale. Di fronte a una tigre dai denti a sciabola o a un'infezione, infatti, o ci si salva o si muore e in ogni caso lo stress si spegne.


Ma come può spegnersi lo stress che deriva dal rumore incessante, dall'assenza di verde, dalla luce artificiale, dall'aria viziate degli ambienti chiusi..?


Ambiente antropico e stress sottotraccia


Ma come? Veramente l'assenza del colore verde rappresenta una fonte di stress? Ma allora l'emergenza climatica, le relazioni conflittuali, la crisi economica... non è forse per questo che vale la pena sentirsi stressati?


Ecco, l'aspetto chiave è proprio il sentirsi sotto stress.


La mia generazione è nata e cresciuta e vive da sempre in un ambiente antropico. Siamo abituati a prendere l'auto o i mezzi all'ora di punta; non facciamo caso a quanta strada dobbiamo percorrere prima di incontrare un albero; siamo sempre immersi in suoni e rumori, dalla musica dell'autoradio ai clacson nel traffico, dai reel sui social all'incessante chiacchiericcio della televisione; svolgiamo moltissime attività, sport incluso, al chiuso, con la luce artificiale.


Non ci facciamo più caso. Non ci sentiamo stressati da un ambiente di questo tipo.


Tuttavia, il fatto che lo stress non si avverta non significa che non ci sia e che non abbia conseguenze. Per darvi un' idea, ecco alcuni degli effetti dell’inquinamento acustico:

  • danni all’udito

  • annoyance: apatia, frustrazione, depressione, rabbia, agitazione, esaurimento

  • alterazione del sonno

  • vasocostrizione

  • aritmie cardiache

  • aumento del rischio di infarto


Ritrovare la salute psicofisica nella natura


Arriviamo quindi, alla tutela e, perché no, al ripristino della salute psicofisica attraverso il contatto con la natura, in particolare la camminata nel verde, quella che in giapponese è chiamato shinrin-yoku, tradotto in forest bathing o bagno nella foresta.


Quella che sembra una pratica da fricchettoni che abbracciano gli alberi, trova un generale consenso all'interno della comunità scientifica, che ha prodotto non pochi lavori che provano i benefici dei bagni di foresta.


I dati dimostrano come il contatto con la natura regolarizzi la pressione sanguigna, rinforzi il sistema immunitario, riduca i sintomi di ansia e stress, solo per fare alcuni esempi (https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S1618866720304039; https://www.mdpi.com/1660-4601/14/8/851).


Molti ricercatori, quindi, invitano gli operatori sanitari a considerare la terapia della natura un valido ed economico strumento di prevenzione primaria.


Ovviamente affinché si produca un cambiamento stabile nel tempo non è sufficiente camminare al parco o nel bosco, ma è necessario mettere in campo altri cambiamenti che riguardano lo stile di vita, l'alimentazione, la gestione delle relazioni e il rapporto con sé stessi.


Tuttavia, è confortante sapere che gli effetti sulla salute psicofisica non sono una mera suggestione, ma sono misurabili e riproducibili e che per godere di questi benefici non è necessario volare fino alle famose foreste di bambù giapponesi.


E' sufficiente trascorrere del tempo in un bel parco, godendo del verde delle foglie che giocano con la luce del sole, ascoltando il canto degli uccellini e riprendendo letteralmente fiato in un contesto più lento, delicato e silenzioso.


La natura nella mia cassetta degli attrezzi


Grazie al mio lavoro accompagno tantissime persone a gestire in modo più efficace lo stress, per ritrovare e preservare la loro salute psicofisica.


La mia formazione in biologia e in naturopatia mi consente di integrare il percorso di counselling con strumenti concreti e pragmatici (la mia "cassetta degli attrezzi") e tra questi la natura occupa sempre un posto importante, in virtù dei tanti benefici che ho descritto sopra.


A questo proposito, però, ci tengo a sottolineare che essere in linea con la natura non significa solo mangiare bio o assumere rimedi naturali. No, recuperare il contatto con la natura è un lavoro ben più profondo, che permette di riallinearsi con ritmi più lenti, ritrovando noi stessi grazie all'immersione in suoni, colori e odori che ci riportano realmente a casa.


Questo permette di riprendere un ascolto e una connessione con il nostro essere, fatto di mente, corpo ed emozioni, recuperando quelle energie e ritrovando quelle risorse che, nel caos del mondo antropico, crediamo di aver perso.


E di tornare così a essere i primi a prendersi cura della nostra salute psicofisica.


Vuoi prenderti cura della tua salute psicofisica in modo olistico e naturale? Scrivimi per sapere come posso aiutarti!



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